PALAZZO TRINCI

Luogo: Foligno (PG)

Ente appaltante: Regione dell’Umbria

Committente: Comune di Foligno

Impresa appaltatrice: I.C.L.A  S.p.A

Situazioni lavori: Lavori ultimati

Prestazione: progetto strutturale e direzione operativa

Anno incarico: 1987-1990

Progettisti: Ing. Fabrizio Menestò Prof. Arch. Arrigo Rudi, Arch. Domenico Pasquale e Arch. Giovanni Tonti

Gruppo di lavoro: Prof. Arch. Arrigo Rudi, Arch. Domenico Pasquale e Arch. Giovanni Tonti  ing.Enrico Marcucci    Ing. Fabrizio Menestò (strutture) Ing. Claudio Gregori (impianti tecnologici)  

Il comportamento sotto il violento sisma del 30 ottobre dell’intero edificio è stato ottimo come si evidenzia dalla tenuta del pesante avancorpo che decora la facciata sia a livello degli orizzontamenti che della copertura. L’assenza di ogni segno di distacco della parete di facciata, testimonia la bontà degli interventi strutturali eseguiti. A seguito dei ripetuti sismi del 26 e 30 ottobre sui muri di Palazzo Trinci sono riemerse, negli ampi saloni del piano secondo, alcune delle antiche lesioni nascoste dall’intonaco affrescato e che l’indagine termografica aveva mappato nella fase di conoscenza preliminare. Nelle parti di fabbricato in cui è stato possibile intervenire con opere maggiormente invasive, non si segnalano lesioni.


Descrizione opere: Il complesso monumentale è stato oggetto di un finanziamento F.I.O. (Fondo Investimenti Occupazione) di 17,5 miliardi di lire che ne ha consentito il recupero statico e funzionale. Oggi il palazzo è museo di sé stesso, con le decorazioni di genere profano più importanti d’Europa secondo Federico Zeri; con il museo archeologico nell’ala nord-ovest; la Pinacoteca al secondo piano e due sale convegni al piano primo.

Il terremoto Umbria-Marche del 1997 non ha fatto danni alle parti di edificio che erano state oggetto di consolidamento statico.

Storia: Il palazzo è stato la dimora della signoria folignate Trinci e poi dei governatori pontifici. Realizzato tra il XIV e XV secolo su edifici preesistenti, è stato restaurato tra gli anni 1920 e il 1936 e negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, per il danneggiamento causato dai bombardamenti. La struttura quattrocentesca è celata dall’odierna facciata neoclassica edificata tra il 1842 e il 1847, per mimetizzare un contrafforte della parete perimetrale, strapiombata a seguito del terremoto del 1832.

La definizione del palazzo si deve ad Ugolino III Trinci, signore di Foligno dal 1386 al 1415, che ha trasformato in dimora signorile, accorpandolo ad altre case già appartenenti al casato, un edificio acquistato nel 1386 dal ricco mercante Giovanni Ciccarelli, che lo aveva costruito alcuni decenni prima. I lavori di trasformazione, già ultimati nel 1411 sono il risultato, da parte di architetti tuttora ignoti, di un’abile e razionale opera di raccordo delle nuove strutture gotiche a quelle preesistenti, di stile ancora romanico, localizzabili nelle aree sud-ovest, sud-est, nord-est della costruzione.

Concepito non come fortezza, ma come reggia e aperto alla vita cittadina è sempre menzionato nei documenti come Domus o Palatium. Il modello architettonico cui si ispira è ancora il prototipo fiorentino trecentesco su cui s'innestano alcune varianti desunte dall'edilizia delle signorie del nord-Italia. Allo stesso periodo (1411-1412) risale il completamento del ciclo di affreschi che ne decora gli ambienti più rappresentativi, cioè la loggia, la sala degli imperatori e la camera delle rose, attribuiti a Gentile da Fabriano. Concepito in questo modo, il palazzo è un edificio-simbolo, come afferma Cristina Galassi “un emblema del potere signorile che lo ha modellato in funzione della sua immagine”.