PALAZZO CATTANI sede Cassa di Risparmio dell'Umbria

Luogo:Foligno (PG)

Committente: Direzione Generale della Cassa di Risparmio di Foligno

Impresa appaltatrice: Erminio Cornacchini - Foligno

Situazioni lavori: Lavori ultimati

Prestazione: progetto strutturale

Anno: 2004

Prestazione: progetto strutturale 

Descrizione opere:

Descrizione opere: La Direzione generale della Cassa di Risparmio di Foligno incaricò l’ing. Fabrizio Menestò di redigere il progetto di consolidamento statico e miglioramento sismico di palazzo Cattani, sede dell’Istituto bancario in Foligno. Nei giorni susseguenti il sisma del 26 settembre 1997, erano già state eseguite delle accurate visite sopralluogo sia dell’edificio in parola su Corso Cavour, che dell’adiacente fabbricato in c.a. su via Rutili per acclararne le condizioni statiche. In questo secondo edificio, a struttura in c.a., i danni erano limitati ai soli tramezzi in mattoni forati.

Palazzo Cattani su corso Cavour fu sottoposto negli anni ’40 ad una consistente ristrutturazione per adattarlo da palazzo gentilizio a sede della Banca. L’edificio a pianta rettangolare, presenta tre piani fuori terra e nasce, come tutti gli edifici del centro storico, da una aggregazione e rifusione di casalini medievali. Il “salone del pubblico”, posto quasi al centro del manufatto è, per esempio, il cortile interno del palazzo.

I solai di calpestio del piano primo e secondo sono realizzati in travi di acciaio. Il solaio di copertura della “sala delle assemblee” e in Sapal che poi, in anni recenti, venne rinforzato per sostenere il peso dei macchinari del CED. Il solaio di plafone sull’intero edificio è realizzato con trave sap e tavelline, bloccate con poca malta di allettamento in corrispondenza della loro unione.

I muri evidenziavano segni di interventi successivi in epoche diverse come l’apertura e la chiusura di vani di porte o canne fumarie, l’aggiunta di pareti, l’ispessimento di alcuni tratti di muratura. Tutto ciò è ben evidente dal confronto sulle piante storiche tra prima e dopo i lavori, tra la antica maglia muraria, al piano terra, con quella scaturita dalla ristrutturazione degli anni Quaranta.

La copertura lignea era realizzata da travi-capriate in legno portanti gli arcarecci e quest’ultimi i filetti ed il pianellato; non erano presenti cordoli in cemento armato di collegamento alle murature. Si rilevavano delle lesioni verticali in corrispondenza del vano scala di rappresentanza. Queste lesioni erano ubicate in corrispondenza delle riprese tra i muri antichi e quelli della ristrutturazione più recente.

Gli interventi di miglioramento hanno riguardato sia le murature verticali che il solaio sottotetto e le strutture di copertura. Il solaio di plafone è stato reso collaborante per una migliore distribuzione delle azioni orizzontali sismiche fra i setti murari, ma anche per legare i muri verticali contro eventuali comportamenti fuori-piano. Sono stati aggiunti dei travetti celersap-traliccio solidarizzati ai nuovi cordoli in c.a., evitando demolizioni del tavellonato. Si è eseguita una accurata revisione delle strutture di copertura con sostituzione delle membrature di sezione resistente insufficiente.

Le murature sono state consolidate sia mediante riprese locali a cuci-scuci, realizzate con mattoni pieni e malta di calce bastarda, sia mediante iniezioni generalizzate di boiacca additivata, per elevarne il tono statico.

Le architravature ex novo sono state realizzate da due o più travi in acciaio tipo HEA collegate tra loro mediante bullonature e getto di calcestruzzo e ben ammorsate alle murature.

Nel corso dei lavori, si è colta l’occasione di portare lo scalone di rappresentanza dal primo al secondo piano, costruendo le nuove rampe a struttura di acciaio.